Oggi mi sono soffermata a guardare la primavera che sboccia, gli alberi in fiore, le violette e le margherite sui prati. E io abito in città, una città non particolarmente bella, molto grigia. Ma la primavera ci regala i suoi colori anche qui.
E così mi è sorto il parallelo con il mondo interiore. Quante volte vediamo tutto grigio, continuando a rimuginare su un fatto spiacevole o su una situazione difficile, perdendo di vista il quadro più ampio.
E ci perdiamo la “primavera” interiore, fatta di piccoli attimi, di momenti di gratitudine e apprezzamento. Come quello di fermarsi ad ammirare un albero “rosa”.
Per imparare a prestare attenzione a questi attimi, per far sì che la nostra attenzione si diriga anche verso ciò che di bello ci accade, seguendo il principio di Rob Nairn “l’energia segue l’attenzione” ecco un semplice esercizio: il DIARIO DELLA GRATITUDINE.
È semplice, basta tenere un diario sul comodino e ogni sera prima di addormentarsi scrivere tre motivi per cui sei grato. Va fatto ogni sera, per almeno 21 giorni.
Sembra banale, ma funziona. Ci permette di risintonizzarci su ciò che di bello abbiamo e di equilibrare una parte dell’energia spesa nella rimuginazione.
Vi va di provare?